Ciao a tutti lettori di Nè Libre!
Sono Sabrina Azzarito, fashion blogger di The Cherrymood (www.thecherrymood.com), e se oggi sono qui a parlare con voi, è perché ha preso vita un bellissimo progetto che mette in stretta comunicazione due blog, ma soprattutto due persone, che non sono solo due colleghe ma soprattutto due amiche che nutrono una profonda stima reciproca: sto parlando di “Segui due… Leggi uno”.
L’idea è quella di vedere due blogger lavorare insieme su un post che periodicamente andrà a toccare un tema che abbia a che fare con i trend e i must have della stagione. Potrete così seguire la prima parte del post su Nè Libre (curata da me), per proseguire poi con la visione delle immagini su The Cherrymood (curata dalla mia collega di Nè Libre): questa è la dimostrazione della fiducia che si può riporre verso un’altra blogger, e che a nostro parere può far capire ai lettori come uno stesso argomento possa essere affrontato in modo interessante seguendo però punti di vista differenti.
Oggi parliamo di un trend di stagione, gli anni ’70.
Avevamo già visto sfilare sulle passerelle della scorsa Fashion Week quelli che sarebbero stati i must have della stagione che ci prepariamo ad accogliere, e la decade in questione è certamente uno di questi.
Quando si dice anni ’70 si pensa subito agli hippie, ai pantaloni a zampa, alle zeppe, ai fiori, ai caftani e alle frange.
Sono gli anni della BEAT GENERATION e del FLOWER POWER, nonché del loro motto "mettete i fiori nei vostri cannoni" e "fate l'amore, non fate la guerra". Nella moda la parola d'ordine e' COLORE, e i punti chiave sono:
- colori sgargianti in forte contrasto tra loro
- disegni geometrici appariscenti
fiori di tutti i colori e di tutte le dimensioni.
Uno dei grandi stilisti degli anni settanta fu sicuramente YVES SAINT LAURENT, che ebbe la grande intuizione di trasferire alcuni capi del guardaroba maschile, in quello femminile:
- il blazer
- la sahariana
- lo smoking
- il trench
- il tailleur pantalone
Un elemento che contraddistinse l'abbigliamento femminile fu la gonna lunga fino alle caviglie, mentre per quanto riguarda le calzature i figli dei fiori indossarono principalmente le zeppe o gli zoccoli.
Queste scarpe (chiamate anche platform dagli inglesi) erano piuttosto vistose ed ingombranti e il pantalone di conseguenza doveva avere una vestibilita' tale che la gamba coprisse la scarpe, da qui nasce l'idea del pantalone a zampa d’elefante.
Sicuramente gli anni settanta crearono un mood più che uno stile, ancora oggi questa decade riporta alla mente una filosofia di vita: l’uomo pensava al proprio io è l'abbigliamento divenne di conseguenza testimonianza di questa idea rurale della vita.
Probabilmente tutti noi abbiamo a casa dei capi originali di quegli anni, perché i nostri genitori ne hanno fatto parte, e sono anche certa che sorridete anche voi quando guardate le loro foto… Quanto erano belli vero?.
Beh, anche noi potremo sbizzarrirci con scatti fotografici e selfie da archiviare negli album di Facebook rievocando quegli anni.
A mio avviso, tra gli stilisti che si sono ispirati alla decade, Alberta Ferretti è certamente l’esempio perfetto di come si possa reinterpretare una moda così definita e decisa in chiave moderna e innovativa.
Lei ci riporta indietro nel tempo utilizzando un’atmosfera romantica e sognatrice che ritroviamo nella scelta dei tessuti.
Possiamo perderci tra long dress in chiffon, vestitini corti in macramè, applicazioni floreali, e naturalmente non mancano i gilet e le frange.
Ecco un piccolo assaggio della sua collezione:
Veniamo a noi, e a come interpretare gli anni ’70.
Il consiglio che vi diamo è quello di non eccedere, perché l’effetto “festa in maschera” è dietro l’angolo, pronto a diventare uno scivolone facile e farci diventare ridicole.
Quindi la mia collega ha preparato per voi tre outfit perfetti per diversi momenti della giornata, che interpretano gli anni ’70 con un tocco chic e contemporaneo che sono certa vi piacerà.